Volo strumentale e Carta di avvicinamento
Il volo strumentale presenta varie fasi. In primo luogo, un pilota presenta un piano di volo strumentale al controllo del traffico aereo (ATC, Air Traffic Control). Questa operazione può essere paragonata alla prenotazione di un tavolo in un ristorante alla moda, poiché ha lo scopo di avvertire lo staff.
In seguito, quando è pronto a partire, il pilota chiama la torre di controllo del traffico aereo dell’aeroporto di partenza e comunica che dispone di un piano di volo. La risposta, in genere, è: “ll piano di volo è stato accettato. Avete l’autorizzazione al decollo”. Un processo semplice e che, a differenza della prenotazione al ristorante, non prevede alcuna mancia.
Con il piano di volo e l’autorizzazione, il pilota è pronto a partire, a salire tra le nubi e a mantenere la rotta con l’obiettiv0 di seguire le aerovie fino alla destinazione. Le aerovie sono costruite sulle rotte VOR che attraversano il paese.
Per conoscere la rotta da seguire si utilizza lo stesso strumento impiegato quando si viaggia in automobile: la carta stradale. I piloti, tuttavia, hanno a disposizione una versione aerea della carta stradale che mostra tutte le rotte VOR con le relative altitudini minime, utili per impedire di volare troppo a bassa quota seminando il panico.
Nel frattempo, grazie al potente radar di cui è dotato, l’ATC tiene traccia del pilota e di eventuali altri aeroplani in volo strumentale nelle vicinanze. Se gli aeroplani si avvicinano troppo, il controllore dei radar li allontana tramite comandi verbali che non hanno nulla a che vedere con esclamazioni concitate come “State attenti!”, “ln picchiata!” o “Santo cielo!”, ma forniscono le opportune direttive di volo finché non sussiste più alcun pericolo di collisione.
Quando si avvicina alla destinazione, il pilota estrae dalla propria valigia uno speciale foglio di carta che, sebbene abbia l’aspetto di un fazzoletto, ha uno scopo preciso. Si tratta della carta di avvicinamento strumentale e contiene istruzioni dettagliate per lasciare il volo in rotta, avvicinarsi all’aeroporto e atterrare, utilizzando alcuni strumenti di navigazione elettronica, come il VOR.
La maggior parte dei grandi aeroporti dispone di uno o più avvicinamenti strumentali con le relative carte.
Le carte di avvicinamento strumentale hanno molti elementi in comune. Nella parte superiore, mostrano le frequenze utilizzate dal pilota per comunicare con i controllori del traffico aereo locali.
Al di sotto, è riportata una vista in pianta che mostra gli strumenti per la navigazione elettronica mediante i quali il pilota può raggiungere l’aeroporto.
Al livello inferiore, è presente una vista laterale che fornisce alcune altitudini minime preliminari, necessarie per scendere verso l’aeroporto.
Infine, in fondo alla pagina si trovano le minime di atterraggio, ossia le altitudini minime alle quali è possibile scendere per effettuare l’atterraggio.
ll punto di avvicinamento mancato (MAP Missed Approach Point) è presente su tutte le carte di avvicinamento. È bene capire di che cosa si tratta. Al punto MAP, il pilota deve essere in grado di vedere la pista con sufficiente chiarezza da poter atterrare. Questo punto è normalmente indicato con la lettera “M” nella vista laterale.
Se il pilota non può vedere chiaramente la pista dal punto MAP, deve effettuare un avvicinamento mancato. Ciò significa che probabilmente deve raggiungere un altro aeroporto con visibilità migliore.
Ringraziamo l’utente “MayDay”per averci inviato questo articolo.
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